Energy-Cus Catania 28-79
Catania (PalaZurria), 23.11.07, 18:00
Energy Club Catania:
Brogna
(k), Meli
6, Benina,
Lo Certo II
7, Papotto 2, Lombardo 2,
Di Grazia
11, Tomaselli, Quartarone, Guglielmino I. All.: Alonzo.
Cus Catania Basket: Patané 4,
Bonanno
7, Fazzina ne (k), Guarnaccia 8,
Mammano
6, Dugo
24, Conigliano 6, Ansaldi 2,
Storaci
8, Salemi
2.
Arbitri: Di Franco (Gravina)-Piana (Catania). Parziali:
2-22, 15-12; 3-22, 8-23.
Spettatori: 40 circa. |

La panchina dell'Energy
Club |
Che
sarebbe stata una giornata difficile lo si era capito già ben prima
dell'inizio della gara. Daniele Lo Certo è out per problemi di lavoro.
Salvo Ruggieri non viene inserito in lista per un errore nel numero dei
giocatori. Ciccio Casicci sbaglia di un'ora l'appuntamento. In
allenamento, poi, ci si rende conto che il Cus è alto. Molto più alto.
«Embé?»
si potrebbe obiettare, «L'Energy ha a referto ben quattro "lunghi", cosa
solo sognata da Alonzo nello scorso campionato. Che problema c'è?»
Mettiamo un Damiano Di Grazia in giornata... di grazia che segna 11
punti ma ancora vede poco il tabellone. Affianchiamogli un Domenico
Guglielmino che non si allenava da un paio di settimane, un Giovanni
Tomaselli impiegato come ala (!) e un Valerio Papotto che era alla sua
prima partita di basket. È buona l'insalata dei pivot? «Così così...»
E
gli altri? Brogna lascia in campo a causa di una distorsione, per
l'ennesima volta, alla maledetta caviglia: poco in campo e poco nel
gioco. Ripiegano a play un po' Domenico Lo Certo e un po' Enzo Meli: ma
non convincono, troppo bloccati, soprattutto il secondo. Sulle ali,
Gianluca Benina si vede veramente poco, Roberto Quartarone è
inconsistente e Fabio Lombardo di fa valere solo in difesa. |
La
partita finisce quando Ale Brogna si infortuna. Dovrebbe uscire solo
lui, ma in realtà escono tutti. Perché Ale rientra al secondo quarto,
quando ormai Dugo & co. conducono di più di venti punti. Non che con lui
in campo fosse andata tanto meglio... Intanto, segnando canestri su
canestri, il Cus perfora la difesa senza troppa resistenza. Lì, i
giocatori dell'Energy si perdono nei meandri del PalaZurria: a
recuperarli cerca di andare Domenico Lo Certo, ma rarissimamente gli
riesce.
I problemi più gravi
sono i rimbalzi e i tiri. Quando l'Energy è in attacco, la parola
"rimbalzo" è sconosciuta come la lingua quechua. In difesa, si riesce a
recuperare dopo due o tre o quattro tiri avversari, mai usando il
tagliafuori. Eppure il gioco del Cus è così chiaro: contropiede al
massimo, due ali che convergono e un play che fa un elementare taglio
backdoor. Ma vallo a capire...
Serve per un
illusorio minirecupero il cambio di strategia di Alonzo, che passa da
una zona semplice ad una zona con pressing a tutto campo: si vince il
secondo parziale di tre punti, segnando più degli altri tre periodi
messi insieme. Mitico... Alla fine, è accademia.
Roberto
Quartarone |